Affitto

Affittare, non affittare oppure vendere. Questa è la domanda.

 

Se avete acquistato una casa per investimento, fermatevi qui. Dubito che andando oltre troverete concetti che vi potrebbero interessare.
Vedete, l'acquisto di una casa è un po' come il parto. Dopo lunghi mesi passati a cercare quella che fa al caso vostro, iniziano le procedure burocratiche e la parte dolorosa, svuotare un conto corrente oppure andare in banca a chiedere un mutuo. Congratulazioni, siete diventati genitori. Proprietari di un immobile di cui vi dovrete prendere cura e, periodicamente, investire altro denaro. Proprio come fanno genitori con i figli.
Come già sapete, la vita è piena di piani che non vanno a buon fine, di imprevisti e ostacoli. Cosa fare se, per qualsiasi motivo, dovete traslocare e lasciare la vostra bellissima casa con i vostri bellissimi mobili firmati?
Oltre a me conosco altre due persone nello stesso stabile, sul rogito considerato signorile, che si sono trovate nella stessa situazione. Tutte donne sulla trentina.
La scelta più razionale e logica per la quale un uomo credo non avrebbe alcun problema è affittare. Subito. Ecco, noi donne non siamo uomini. E i nostri cervelli, scientificamente stabilito, funzionano diversamente.
Le due donne che possedevano il mio stesso appartamento nello stesso stabile, hanno preferito chiuderlo. Una, per sette anni. L'altra, per due. Ora, avendo io una piccola parte razionale all'interno del mio cervello mi rendo conto che tenere casa chiusa per un periodo lungo rappresenta una follia. Dal punto di vista finanziario possiedi una casa che mensilmente ti riduce lo stipendio a causa del mutuo (per coloro che hanno il mutuo) e delle spese condominiali. In un condominio signorile non sono poche, credetemi.
Oltre alla antipatica questione del denaro, c'è un altro aspetto da considerare. Una casa lasciata vuota per più di un anno richiede pulizie. Non pensate che se chiudete la porta per quattro mesi, per esempio, non troverete polvere. Vi aspetterà e voi dovrete investire il vostro tempo nelle pulizie, oltre a pagare il mutuo, oltre a pagare il condominio.
Tranne nel caso in cui siete davvero benestanti, fidatevi di me, avete scelto strategia sbagliata.
E ora, arriviamo a me. Terza donna sulla trentina che si è trovata ad avere in mano casa bella e vuota.
Come forse avevo già accennato sopra, un anno di casa vuota non rappresenta alcun problema. Soprattutto se non siete schiavi di una banca. Vedete, per alcune donne la casa non è semplicemente un tetto sopra la testa con cianfrusaglie varie. La casa è sicurezza, è il nostro spazio e per una che è figlia unica come me, non abituata neanche a condividere la propria Barbie, figuratevi quanto avrei preso in considerazione di affittarla e fare entrare degli invasori, perfetti sconosciuti, nel mondo creato a mia immagine e somiglianza. (ovviamente giocavo con le Barbie a cinque, forse sei anni e non ora) Vedete, l'affitto è una forma di violenza. Rifletteteci per un istante.
Comunque, una parte di me nonostante esperienze catastrofiche che aveva sentito, ha deciso di provare, un po' per curiosità, un po' per fare un esperimento e logicamente anche per il denaro. I miei criteri con le persone sono alti e mi rendo conto ma, senza minimo sforzo sono riuscita a trovare due persone che mi sono piaciute. Non solo sono piaciute a me ma anche alla agenzia immobiliare che sei anni prima mi aveva venduto casa, facendo un ottimo lavoro. Questo ci tengo a dirlo.
Non entro nei dettagli dei miei diciotto mesi di locazione ma vi racconto come è finita, che cosa ho imparato e che cosa penso oggi degli affitti in generale.
Se siete alla prima esperienza, rivolgetevi ad un'agenzia perché non avete idea di quanta burocrazia dovrete affrontare. Non accettate il loro contratto standard e ricordatevi che siete voi il loro cliente principale e che siete voi a dettare le regole e il loro lavoro è di fare il vostro interesse. Non vi imbarcate in una esperienza che non conoscete concludendo l'affare in dieci giorni perché i potenziali inquilini hanno fretta. Problemi loro. Trovate un compromesso, negoziate. Non accettate in alcun modo di avere il canone di affitto e le spese condominiali separate perché vi toccherà a fine anno occuparvi del conguaglio. Cosa inutile quanto evitabile. Ovviamente sono tutte questioni di cui si potrebbe occupare l'agenzia ma vedete, se per far entrare due inquilini senza alcuna referenza vi hanno chiesto non poco denaro, vi chiederanno altri trecento euro annui per la gestione. Io forse avrei anche pagato ma la possibilità di questo servizio non mi è stata offerta. Un'altra cosa che assolutamente non dovete accettare è di lasciare le bollette a vostro nome. È un aspetto che vi costringerà ad avere continue comunicazioni con inquilini e vi creerà problemi nella fase della chiusura contrattuale.
La lista mobili fatela più dettagliata possibile specificando, per esempio, che il materasso in camera da letto non presenta macchie. Per ulteriore sicurezza fotografate tutto quello che avete sulla lista mobili in modo tale da evitare di sentirvi dire la tenda era così. La foto mostrerà l'incontrario.
Stabilite delle regole di comunicazione con gli inquilini. Io ero arrivata a farlo in quanto continuavano a lamentarsi con me anche della lampadina fulminata dentro l'ascensore. Insomma, ogni giorno o quasi avevano da scrivere e vi assicuro che in diciotto mesi di locazione la casa non aveva presentato il minimo problema. (la lampadina non riguardava la casa ma il condominio) Quindi, mettete i paletti. Mai dare il proprio numero di telefono. Fornite una mail che non sia la vostra principale e spiegate che ricevete mail negli orari di ufficio, per esempio. Dovete gestire gli inquilini riducendo al minimo il contatto con loro. Più siete in contatto e più aumenta la probabilità di dispute.
Arriviamo alla chiusura contrattuale. Altra cosa che l'agenzia si era evidentemente dimenticata di dirmi è che nella loro commissione non erano comprese le fasi finali. E il proprietario paga pure quelle. Il lato comico è che io ho pagato, ma, dato che nessuno in ufficio sopportava i miei inquilini, loro hanno avuto più vantaggio di me, però, questo credo sia stato un errore mio perché vedete, una cosa che nessuno mai vi dirà è che in quanto proprietari, nel momento in cui firmate il contratto, diventate voi la parte debole. Pensate che vi conviene discutere con persone che vi possono facilmente distruggere casa? Appunto.
Ho fatto un sopralluogo dell'immobile lunedì pomeriggio e apparentemente risultava in buono stato.
Cara mia agenzia immobiliare, non si consiglia al proprio cliente che potenzialmente potrebbe essere un'altra volta cliente nel caso decidesse di vendere, di fare sopralluogo prima della chiusura contrattuale in quanto tra un lunedì pomeriggio e un venerdì sera la casa può essere distrutta. Ed è quello che in parte è accaduto. Cara mia agenzia immobiliare, il codice civile italiano prevede trenta e ripeto, trenta, giorni di tempo durante i quali il proprietario ha diritto di verificare le reali condizioni della propria casa trattenendo la cauzione come garanzia. Credetemi, ha senso. Quando ho fatto sopralluogo con gli inquilini non ho avuto modo di fare una verifica dettagliata. Le verifiche vanno fatte con gli inquilini e per conto proprio durante i trenta giorni.
Arriviamo così al nostro ultimo appuntamento in agenzia per la consegna chiavi che i miei inquilini non volevano consegnare, oltre a non voler pagare le tasse per la chiusura anticipata del contratto. Tasse, per la legge italiana, a carico loro. Elegantemente, hanno chiesto a me di fare a metà. La metà di trenta euro. E si tratta di persone benestanti, credetemi. Hanno anche costretto l'impiegata della agenzia di aggiungere due frasi nel nostro accordo di chiusura. Io avevo visionato l'immobile e non potevo chiedere loro niente a livello finanziario perché non ho riscontrato danni, in più, hanno chiesto per iscritto di avere il residuo della cauzione quello stesso giorno. Ingenuamente, io ho firmato. Poco professionalmente, in agenzia sono rimasti in silenzio perché a loro non interessava fare i miei interessi ma al più presto liberarsi dei miei inquilini. Cosa che mi è stata apertamente comunicata. Insieme al fatto di non rivolgersi più a loro in quanto io non ero una persona con lo spirito dell'affitto. (su questo avevano ragione) Appena riavute le chiavi, sono andata a casa. La situazione non era come il giorno del sopralluogo. Se non avessi firmato quelle due frasi aggiunte alla fine, avrei fatto volentieri causa.
Ora, dopo tutto questo la domanda è, affitterei di nuovo? Non so. Sicuramente non pagherei un'agenzia. Questa è l'unica certezza che ho al momento. Oltre al fatto che non prenderei inquilini senza referenze verificabili e farei fare loro un colloquio. Per il resto, forse, in futuro potrei riaffittare. Unicamente a mie condizioni. Perché vedete, non vi fate ingannare dal mercato e dalle valutazioni degli agenti immobiliari. Dovete dare voi stessi il valore alla vostra casa. Una casa arredata con mobili costosi non può e non deve essere affittata allo stesso prezzo di una topaia senza mobili. Se avete da mangiare e siete senza grossi problemi finanziari, aspettate. Non agite di fretta. Studiate il quadro completo della situazione. Stabilite il prezzo voi e non abbassatelo perché vedete, i miei diciotto mesi di locazione sono stati estremamente stancanti dal punto di vista psicologico e anche stressanti. Che volete farci, ho scoperto di essere una persona iper sensibile. Ma, il denaro aiuta. Io avevo affittato casa decisamente al di sotto del suo valore perché volevo fidarmi degli inquilini e per me era più importante avere due persone che mi tenessero bene la casa rispetto a qualche soldo in più. Ora, farei tutto diversamente e sicuramente stabilirei una cifra che potrebbe abbassare il mio disagio, perché credetemi i soldi hanno potere. Eccome.
L'altra sera guardavo un Tedx molto interessante sul tema ansia. Se non sapete cosa sia un Tedx andate subito su Google a informarvi. Vi si aprirà un nuovo mondo, anzi, una nuova prospettiva. Ammetto di avere il problema della ansia e credetemi è un problema oltre che psicologico anche fisico. Olivia Remes, che affrontava il tema sul palco, ha citato lo scrittore Chesterton e un concetto che ha subito catturato la mia attenzione. Quello che vale la pena di fare è farlo male per la prima volta perché ti porta ad un'azione.
E più ci penso, più mi rendo conto che ha ragione. Fare, anche male, è anche più divertente che non fare. E davvero ti aiuta ad abbassare il livello di ansia.
Tornando al discorso degli affitti, perché avere paura di rimetterla sul mercato? Non ha senso. Intanto, sei tu in quanto proprietario a dettare le condizioni. La prima volta forse hai fatto male, la seconda probabilmente farai meglio.
Ma siccome io ho deciso di divertirmi e aumentare il mio raggio di azione, perché non provare anche a vendere? Attenzione, provare a vendere non significa necessariamente vendere e sicuramente non svendere. La vendita può essere un processo lungo ma intanto ci si porta avanti perché vedete il rapporto con la propria casa è un po' come il rapporto con vostro marito. Se l'amore finisce bisognerebbe divorziare e non ostinarsi a restare incastrati in una situazione solo perché ci fa sentire al sicuro.
Le case sono soltanto case e non possiamo lasciare che ci incastrano con la vecchia mentalità "è meglio investire nel mattone piuttosto che avere i soldi in banca". Ognuno di noi deve, dovrebbe, fare ciò che è giusto per la propria persona. Il che non necessariamente coincide con il parere degli altri. Ma gli altri sono soltanto altri. Noi dobbiamo pensare a che cosa vogliamo noi, a che cosa ci fa stare bene. E non lasciare che siano loro a decidere, perché anche imporsi nelle vite degli altri è un'altra forma di violenza. Non è rispetto. E noi vogliamo il rispetto, giusto?

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