Prescrizione da prescrivere

Ultimi 2 mesi non se ne parla di altro, con l'eccezione che riguarda il coronavirus e non è una cosa nostra, ma un fatto mondano, cioè legato al mondo e non locale. Ecco, sto copiando il metodo: 2 righe senza dire quasi niente. Ma tranquilli, io alla fine dirò qualcosa e tiro fuori anche qualche argomento per sopportare le mie tesi. Tutto nasce dalla mancanza di cervello che è una malattia acute dalle nostre parti, legata in modo particolare alle istituzioni, cioè alle persone che occupano i posti di lavoro presso le stesse. Oppure, è una contro ipotesi, dal fatto che loro possiedono quella massa grigia, ma la utilizzano in modo sbagliato; quest'ultimo dal punto di vista di noi cittadini.

 

Qualche sera fa ho sentito in una trasmissione televisiva che in Unione Europea mediamente si prescrivono l'1,5% dei casi. Come spesso accade, noi siamo i primi nella classifica con un bel 11%: 7 volte sopra la media. Quelli di Cinque stelle da anni denunciano che molte persone colpevoli sfuggono alla giustizia perché entra in vigore la prescrizione. Che sono veramente colpevoli, visto che non si arriva alla condanna oppure all'assoluzione e non si sa con certezza come stanno le cose, è una sensazione largamente diffusa. Per essere sincero, anche io ho questa sensazione. Perciò, visti anche i dati europei, le cose tornano: da noi la giustizia non funziona perché troppo spesso entra in vigore la prescrizione. Fino a questo punto ho usato la parola tante volte e deve essere vero che questa parola ci provoca il problema. Pertanto, i pentastellati trovano un modo semplice per arrivare alla soluzione: eliminare la prescrizione. E qui iniziano i problemi.

 

È facile ed è anche abbastanza logico arrivare a questa conclusione, ma non sempre le cose sono così semplici. La prescrizione arriva dopo qualche anno. Per i reati più seri, il periodo minimo è di 5 anni, e per certe illegalità si arriva anche a 10, 20 anni (alcuni reati, come per esempio l'omicidio, non si prescrivono mai). Ma se non riusciamo arrivare ad una condanna/assoluzione in un periodo così lungo, forse non ci impegniamo abbastanza, forse siamo pigri e non abbiamo voglia di lavorare oppure siamo semplicemente pochi e non riusciamo sbrigare la molle di lavoro che troviamo sul tavolo (sì, noi italiani andiamo al tribunale più spesso rispetto alla media europea). Le nostre leggi non sono molto diverse rispetto agli altri paesi e quel abisso di 7 volte non sembra dovuto alle prescrizioni, presenti in tutti gli stati europei.

 

Guardando anche le statistiche della produttività dei nostri impiegati in questo settore, si scopre che non eccellano molto. Ma andare ad aumentare la produttività è un compito molto arduo, ed è più semplice scrivere due righe che quando diventano la legge, ci danno la possibilità di dire alla cittadinanza che abbiamo risolto il problema. Però, dopo qualche anno si vedrà che non è stato risolto niente e che probabilmente le cose sono ulteriormente peggiorate perché la coda dei processi, già enorme, è diventata gigantesca. Ma io ho bisogno da mettermi in primo piano adesso e tra qualche anno ci toccherà qualcun altro a pensare ai problemi. È così come funzionano i nostri senzacervello.

 

C'è da pensare anche a quelli che sono e saranno i clienti della giustizia. Ci ha pensato anche la costituzione dicendo che bisogna garantire una lunghezza ragionevole del processo. Credo che tutti condividono questo, tranne qualche politico e magistrato. Tra questi ultimi ci sono quelli che vogliono mandare tutti in galera, non importa se sé lo meritano o meno. Per loro va bene sacrificare qualche innocente per non rischiare di liberare un colpevole. Deformazione professionale che è dura da morire. I nostri illustri avvocati, come per esempio il capo del governo (che si proclama anche l'avvocato del popolo) ed il ministro della giustizia, propongono le soluzioni per uscire da questa fase in cui la giustizia è formalmente anticostituzionale (attualmente non c'è alcuna garanzia per quanto riguarda la durata del processo) propongono le soluzioni altrettanto incostituzionali. Ma ragazzi, si può? I professionisti della giustizia che non conoscono la nostra carta base?

 

A mi il capo dell'Italia viva (non voglio scrivere qui il suo nome e non voglio nemmeno spiegare perché questa mia decisione) non è mai piaciuto molto, ma attualmente si comporta in modo stranamente compatibile con la mia visione della politica. Se c'è un principio che è da difendere, si difende ad ogni costo, anche rischiando di perdere le poltrone. E lui lo fa e mi auguro che riesca a tenere duro fino alla fine. Perché i numeri dell'opposizione non sono sufficienti per fermare questa sciagura e ci vuole qualcuno "responsabile" dall'interno che mette uno segnale di stop. Forse riuscirà a farsi pagare questa mossa dagli elettori, nelle prossime elezioni.

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